Gli impianti dentali sono dispositivi medico-chirurgici che permettono l’inserimento di un dente artificiale alla mandibola o alla mascella del soggetto attraverso un supporto per l’aggancio all’osso. Gli impianti dentali sono divisi in sottoperiostei (obsoleti, e costituiti da un supporto esterno agganciato all’osso tramite viti che teneva il dente in posizione) ed endossei, fissati all’interno dell’osso stesso, per mezzo di una vite o di una lama in metallo.
Il metallo utilizzato è in genere il titanio, per via della sua elevata durezza ed inossidabilità, spesso in lega di vanadio per migliorarne la tensilità. Il titanio si fonde con il tessuto osseo circostante per via di un fenomeno chiamato “osteointegrazione”. Le viti hanno funzione di supporto per altri tipi di impianti prostetici dentali, quali le corone, le dentiere ed i ponti.
Prima di dell’intervento di chirurgia impiantistica, si effettua una valutazione radiografica dell’ossatura dove andrà agganciata la vite, per evitare il distacco della protesi per via del suo stesso peso qualora l’osso non dovesse risultare sufficientemente resistente (nel qual caso l’osso può essere rinforzato per mezzo di autotrapianti).
L’intervento prevede una prima incisione chirurgica, seguita dalla trapanazione dell’osso con punte di calibro progressivamente maggiore, per praticare un foro dove verrà successivamente impiantata la vite autofilettante. Per evitare danni cellulari dovuti all’alta temperatura, la zona è costantemente raffreddata da un getto continuo di soluzione salina.
I tempi di ripresa a seguito dell’intervento sono di circa 3-5 mesi, che permettono all’osso di accrescersi attorno alla vite, che viene quindi saldandola in loco. A questa viene poi applicata la protesi dentale vera e propria, a distanza di circa 1-3 mesi dal primo intervento, o in taluni casi anche immediatamente, contemporaneamente all’intervento di espianto del dente originale.
La protesi dentale si compone quindi di un moncone metallico che si fissa alla vite, e da una corona in ceramica applicata su questo, fabbricata su misura su un calco del dente originale. In caso l’impianto si estenda su più denti vicini, si parla invece di ponte dentale.
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Articolo a cura di: Dr. Claudio Butticè